martedì 5 marzo 2013

I tarli del legno - Gli Anobidi

I tarli appartenenti alla famiglia degli Anobidi sono diffusi in tutto il mondo con più di 1000 specie.

Ciascuna femmina depone da 20 a 60 uova nelle piccole fessure del legno.

Dopo alcune settimane le uova si schiudono, e le larve iniziano a nutrirsi del legno, scavando gallerie in tutte le direzioni, prevalentemente entro lo strato superficiale, per almeno due anni, o anche di più, a seconda della specie, fino a compimento della metamorfosi.

Raggiunto lo stadio adulto, il tarlo fuoriesce dal legno, creando i tipici fori di sfarfallamento rotondi con un diametro di circa 1,5 - 2 mm ed espellendo la rosura granulosa come sabbia fine, che si raccoglie nei caratteristici mucchietti sulle superfici sottostanti.

I tarli anobidi attaccano legno anche vecchio di centinaia d'anni in tutte le sue forme: manufatti di arredo, beni artistici e strutture lignee come travi e capriate.

Una infestazione da tarli anobidi a danno di travi e capriate, può facilmente espandersi ai manufatti di arredo presenti negli stessi ambienti e viceversa.

Lo Xestobium rufovillosum, chiamato anche Grande Tarlo, predilige i manufatti di legno umido e attaccato da spore fungine e, quindi, già in stato di degrado.

E' l'unica specie di tarlo anobide in grado di riprodursi anche nelle gallerie scavate dalla stessa larva. A questo scopo, il maschio adulto emette un caratteristico rumore di richiamo sessuale per le femmine, battendo con ritmo regolare (di qui il nome Orologio della morte), il pronoto (scudo della corazza che ricopre il capo) contro le pareti della galleria.

Questa specie di tarlo anobide è, quindi, in grado di emettere un suono perfettamente avvertibile ad orecchio, così come avviene per i tarli cerambicidi.


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